COMUNICATO DEGLI STUDENTI DEL SAN GIUSEPPE DE MERODE
13 EX NON SONO I 700 STUDENTI DEL DE MERODE E LE MIGLIAIA DI EXALUNNI SPARSI IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO
Esistiamo anche noi. Quelli che non fanno rumore, quelli che non sono malati di esibizionismo e non pubblicano idiozie più o meno gravi su profili Instagram, che dal passato hanno imparato a ripudiare i regimi liberticidi, quelli che quindici giorni fa erano al ghetto ebraico di Trieste, alla Risiera di San Sabba per rendere omaggio alle vittime delle ideologie folli, disumane, indegne per ogni essere umano.
La maggior parte di noi appartiene a famiglie normali, che fanno parecchi sacrifici per offrirci un’istruzione di primo livello, guidata dai valori di fraternità cristiana. Non andiamo tutti in vacanza in località esotiche ed esclusive, nelle quali trovarci riuniti in club ristretti e blindati e non abbiamo tutti cognomi altisonanti.
Quello che è successo, che non ha e non può avere giustificazioni di sorta, offende e oltraggia noi in primo luogo, che diventiamo oggetto di cliché negativi e infanganti luoghi comuni e, in secondo luogo, offende lo sforzo di tutti i nostri docenti, che ogni giorno cercano di infondere in ognuno di noi, prima ancora della conoscenza, quei concetti valoriali propri della coscienza di ogni essere umano. Docenti che ci coinvolgono in percorsi di consapevolezza e discernimento, a cominciare dal Giorno della Memoria, ricorrenza che nella nostra scuola è particolarmente sentita, con l’aiuto, il confronto e la partecipazione attiva di testimoni della memoria come Sami Modiano e Gianni Polgar. Il nostro Istituto è stato nominato “House of Life” e un nostro Direttore insignito del titolo di Giusto delle Nazioni, motivo per cui, pur essendo una scuola cattolica, anche studenti di fede ebraica studiano qui. Vogliamo essere chiari: la nostra è una scuola antifascista.
Il gesto dei nostri ex compagni di scuola, che sembra abbiano appreso poco dagli insegnamenti di questo istituto, non solo non ci appartiene, ma è da noi fortemente disconosciuto, ripudiato e respinto con sdegno.
Giacomo Di Maria
Presidente degli studenti del San Giuseppe de Merode